Appalti: un viaggio sulle montagne russe

a cura di Mariaelena Manzan

Cosa mi spinge tutti i giorni a lavorare all’interno di un ufficio gare?

Questa è una domanda a cui, negli ultimi 7 anni della mia vita professionale, mi sono trovata a rispondere molto spesso.

A volte sono stata io stessa a pormela, soprattutto nei periodi nei quali il lavoro diventava particolarmente intenso e impegnativo, in cui la fatica e la stanchezza prendevano il sopravvento, e l’idea di mollare tutto diventava un’allettante alternativa.

Altre volte sono state le persone care, gli amici, i conoscenti o addirittura gli stessi colleghi di lavoro che, osservando dall’esterno questo “strano” mondo – fatto apparentemente solo di carte, moduli, stress e scadenze – e percependolo come ripetitivo e noioso, mi hanno chiesto perché scelgo ogni giorno di lavorare all’interno di un ufficio gare.

Ammetto che questo lavoro è indubbiamente impegnativo. Può diventare una corsa sulle montagne russe, fatta di salite e di discese adrenaliniche. Ti chiede di investire la maggior parte delle tue energie, competenze, conoscenze e abilità nell’affrontare un problema e risolverlo velocemente. A volte ti chiede persino di sacrificare weekend e riposo per portare a termine in tempo il progetto su cui stai lavorando.

Tuttavia, l’unica risposta che ogni volta riesco a dare è che io amo questo lavoro. Lo amo perché è un mix di emozioni tutte diverse tra loro: è adrenalina, gioia, soddisfazione, sconfitta, fatica, vincita, orgoglio, appartenenza.

Ogni gara per me è un viaggio, mai scontato, in cui imparo qualcosa in più, non solo dal punto di vista della preparazione professionale, ma anche da quello umano.

Questo viaggio è fatto di relazioni e collaborazione tra i colleghi del team che contribuiscono insieme a me al successo dell’offerta. E sono proprio questi colleghi che con il tempo si sono trasformati in amici e complici con cui condivido tutte quelle emozioni che questo ruolo regala.

Quando, poi, la società in cui lavoro si aggiudica quell’appalto strategico su cui avevo lavorato tanto, dando tutta me stessa, la gioia e la soddisfazione che provo mi rendono orgogliosa di appartenere al mio team e alla mia azienda, e sono ripagata di tutti i sacrifici fatti.

Questa professione non è un semplice lavoro, è un modo di essere che plasma il tuo atteggiamento, ti fortifica davanti ad ogni nuova sfida e ti permette di costruire rapporti duraturi nel tempo con le persone con cui collabori. Perché se è vero che questo lavoro ti fa soffrire e sudare, è altrettanto vero che alla fine ti regala grandi soddisfazioni.

Sapere di essere una parte fondamentale di un progetto che porterà valore non solo alla mia azienda ma anche alla comunità è l’impulso che mi spinge ogni giorno a migliorare, approfondire e affrontare con sempre maggior entusiasmo ogni nuova gara d’appalto.

Tutto questo, riassunto in un’unica parola, è PASSIONE ed è il motore che ogni giorno mi porta a scegliere di lavorare all’interno di un ufficio gare e di farlo al massimo delle mie capacità!

1 commento su “Appalti: un viaggio sulle montagne russe”

  1. Complimenti, hai descritto benissimo la nostra professione, fatta di studio, tenacia, stress, a volte delusioni, ma anche tante soddisfazioni e l’importanza di lavorare in team. Secondo me, quello che hai descritto è lo spirito di vitadagara

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