Ciao a tutti, mi chiamo Cosimina e quella che sto per raccontarvi è la mia #vitadagara!
18 febbraio 2015: gli inizi
Nata come ingegnere per l’ambiente e il territorio, ho iniziato subito a lavorare in uno studio tecnico di Potenza che si occupava di interventi di ingegneria naturalistica. Tutto faceva presagire che il mio percorso fosse già segnato e diretto verso una meta ben prestabilita.
Ma se la vita ci riserva delle sorprese inaspettate, lo fa ancora di più il lavoro!
In quel periodo, la mia titolare di allora, accorgendosi della mia “naturale” predisposizione per la gestione amministrativa e documentale delle pratiche, decise di lanciarsi nel mondo degli appalti. Si trattava, per lo più, di gare di progettazione e lavori per interventi ingegneristici. Ricordo ancora una delle prime gare a cui partecipammo: “Procedura Aperta per interventi di Ingegneria Naturalistica necessari alla messa in sicurezza della SS163 Amalfitana”. Adrenalina pura unita a tavole, disegni, centinaia di documenti, foto e certificati a supporto! Bellissima e stressantissima esperienza.
Dopo un paio d’anni decisi di avvicinarmi di più a casa: lavorare in un ambito come questo mi richiedeva un notevole dispendio di energie. Era diventato complicato riuscire a conciliare i carichi di lavoro e di responsabilità con la fatica del viaggio per recarmi in ufficio (all’epoca ero pendolare e percorrevo quasi 200 km al giorno).
Cambiai azienda.
Andai a lavorare per una Società di servizi che si occupava di Sicurezza, Ambiente e Qualità. Si trattava, per lo più, di un Laboratorio che si occupava di Analisi Chimiche. Non avevano mai partecipato a gare d’appalto. Iniziarono appena si resero conto che il mio contributo sarebbe risultato prezioso per lo sviluppo di una nuova linea di business.
Lì mi specializzai – soprattutto – nelle procedure di abilitazione alle piattaforme elettroniche (delle quali non avevo mai sentito parlare…) e nell’elaborazione di offerte tecniche per il settore di riferimento.
In parte, i miei studi riuscirono ancora a supportarmi nonostante le gare di Servizi richiedessero un approccio completamente diverso rispetto a quello richiesto per le gare di Progettazione e Lavori!
In quell’azienda avevo un grande vantaggio: ero la persona più competente in materia di Appalti (anche se ancora alle prime armi) e, di certo, la più appassionata.
È stato proprio allora che ho capito cosa volessi fare da grande! Le Gare d’Appalto avrebbero cambiato per sempre la mia vita.
Mi ero ritrovata a gestire, per puro caso, questa attività (forse perché nessun altro voleva prendersi la responsabilità di farlo…), ma con una consapevolezza: ho sempre pensato che la COSA PUBBLICA fosse una realtà alla quale accostarsi con competenza, umiltà e generosità. Nel corso degli anni ho sempre cercato di applicarlo alla mia professione e di trasmetterlo a chi lavorava con me.
12 giugno 2017: la svolta.
Questa è la data in cui ho conosciuto la splendida realtà di cui faccio parte da quasi 5 anni: un Ente di Formazione nato nel 2003 in una piccola città della provincia di Salerno. Fu amore a prima vista.
Ancora una volta la mia prospettiva era destinata a cambiare. Cosa potevo mai sapere io di formazione? Ben poco.
Mi ero candidata per una posizione di “Progettista formativa”. L’intento era quello di mettere a frutto altre competenze che, probabilmente, mi avrebbero portato a percorrere altre strade.
La cosa straordinaria è stata che, durante il mio colloquio, emerse che la società non aveva un ufficio gare e, soprattutto, che non ne aveva mai fatte.
Mi fu detto che, pur non essendo mai stata una loro prerogativa, gli stuzzicava l’idea che io me ne fossi occupata in altri contesti lavorativi. Tuttavia, quello delle gare d’appalto sarebbe stato un percorso puramente sperimentale. Io sarei stata, innanzitutto, una progettista formativa e avrei potuto dedicarmi alle gare (se ci tenevo) fuori dall’orario lavorativo.
Non me lo sono fatto dire due volte. Ero felicissima di affrontare una nuova sfida.
Così iniziai questo nuovo percorso.
Misi il turbo e decisi che valeva la pena affrontare qualche piccolo sacrificio pur di fare ciò che amavo di più. Iniziai a rimanere in ufficio due/tre ore oltre la chiusura…per non parlare degli interi weekend passati a studiare e a cercare, forsennatamente, opportunità che portassero l’azienda a decidere di investire su questa meravigliosa linea di business.
Non era facile.
Richiedeva un surplus di impegno da parte di tutti. Ero certa, però, che sarebbe bastata un’aggiudicazione per convincere anche i più scettici che ne valeva la pena.
Non mi sbagliavo.
29 aprile 2019: la responsabilità
Dopo due anni fui chiamata dal direttore generale che mi annunciò: “Nascerà l’ufficio gare e tu, Cosimina, ne sarai responsabile”. Sembrava che il cuore mi uscisse dal petto!
Non riuscivo a crederci ma, allo stesso tempo, sapevo che sarebbe stato un valore aggiunto per l’azienda e, il mio intento era di farlo diventare, il suo fiore all’occhiello.
Ho iniziato a lavorare sodo…ancora più sodo di prima perché questa creatura potesse crescere e rinvigorirsi.
Le gare aumentarono e, con esse, la mia completa “dipendenza” da esse. Non me ne facevo scappare una. Iniziai a lavorare per tutte le società del gruppo e, contestualmente, a lavorare a gare di servizi per la formazione, per la somministrazione di lavoro, per la mobilità internazionale ecc. Il gruppo si è ingrandito sempre di più e l’apertura di sedi in altre regioni d’Italia mi hanno permesso di gestire agevolmente anche – e soprattutto – Gare al di fuori del nostro territorio.
Mi sono resa conto ancora di più di quanto poco sapessi di questo mondo e di quanto dovessi ancora imparare.
Ad oggi mi ritengo molto fortunata.
La mia vita e la mia professione sono, innanzitutto per me, il segno e simbolo di quanto sia importante puntare l’obiettivo e cercare di raggiungerlo, anche e soprattutto quando, per perseguirlo, è necessario sacrificio.
Competenza, umiltà e generosità!
Tre obiettivi che intendo perseguire personalmente e professionalmente.
Qual è il modo migliore se non formarmi e formare le persone che lavorano con me?
Eh sì, perché nel frattempo l’ufficio è cresciuto ed oggi conta ben 4 risorse. Tutto in continua evoluzione! Senza fretta, ma senza sosta, continuiamo a seminare.
Fondamentale, per me e per le mie risorse, è continuare a formarci per ottimizzare le nostre reciproche competenze. Ancor più decisivo è imparare a lavorare insieme per acquisire consapevolezza su quanto sia importante “essere tasselli di un unico grande e meraviglioso puzzle”.
Questa è la mia #vitadagara!