Vi capita mai di ripensare ai momenti emozionanti che avete vissuto da ragazzi grazie alle gesta dei vostri idoli sportivi?
A me è capitato proprio oggi.
Mentre tornavo a casa dal lavoro è riaffiorato in me, dal nulla, il ricordo di un preciso momento: la forte gioia che ho provato durante la partita Italia – Cile disputata durante i Mondiali del 1998 in Francia.
Si tratta di una delle mie partite preferite in assoluto perché, secondo me, rappresenta il riscatto di uno dei più grandi calciatori della storia: Roberto Baggio.
L’Italia sta perdendo 2 a 1 e, a pochi minuti dalla fine, il numero 10 vicentino si conquista un calcio di rigore e si assume la responsabilità di tirarlo.
Ricordo ancora la mia apnea prima del tiro: era ancora fresca in me la cocente delusione provata durante il suo rigore sbagliato in quella brutta finale persa contro il Brasile quattro anni prima.
Baggio prende una lunga rincorsa, calcia alla destra del portiere e la palla – che viene quasi parata – entra in rete! Gol!
Questo, secondo il mio personalissimo criterio, è il gol di Baggio al quale sono più legato.
Perché con quel calcio di rigore io vedo un uomo che cerca un riscatto e desidera di fare pace con un passato che lo tormenta.
Tutta la carriera di questo immenso calciatore è stata costantemente caratterizzata da grandi cadute e da continue risalite. Baggio ha sempre dovuto lottare per dimostrare il suo valore tra gli infortuni, le fatiche, le incomprensioni con alcuni allenatori, le cadute e le rinascite.
Questo atteggiamento mi ha sempre affascinato: non si è mai arreso. Anzi, ogni volta alzava l’asticella del suo desiderio.
Perchè scrivo di Baggio in un blog che parla di come si vive in un ufficio gare? Perchè sono convinto che possa insegnare qualcosa a tutti noi.
Vediamo quali sono i punti principali di quello che io reputo un vero e proprio metodo operativo.
1) COSTANZA E DISCIPLINA
Baggio ha sempre avuto problemi fisici e per giocare si è sempre dovuto preparare in maniera mirata. Il dolore per lui era costante, ma aggirava questo ostacolo oggettivo con allenamenti specifici e finalizzati al suo scopo: giocare per dimostrare sempre il suo valore.
Si allenava con disciplina e con rigore.
2) TALENTO E CREATIVITÀ
La grandezza sportiva del grande “Numero 10” di Caldogno è stata proprio questa: non aveva un fisico possente, ma con il suo talento e con la sua creatività riusciva sempre a trovare la migliore soluzione per far vincere la sua squadra, stupendo avversari e tifosi.
Sfruttava al massimo il suo talento e usava tutta la sua creatività.
3) PASSIONE
Le difficoltà e i momenti duri passati nella sua carriera avrebbero abbattuto chiunque: rigore sbagliato nella finale del Mondiale, delusioni per mancate convocazioni, ginocchia fragilissime, dualismi continui con altri giocatori…
Cosa gli ha consentito di entrare nel cuore di tutti gli italiani?
La passione per quello che faceva si leggeva nei suoi occhi.
Bene, con questo metodo Baggio ha vinto: 1 Pallone d’Oro, 1 Fifa World Player, 2 scudetti, 1 Coppa Italia, 1 Coppa Uefa, ha segnato 205 gol in serie A e 27 in Nazionale, senza contare i gol nelle coppe europee e nazionali e gli altri trofei individuali vinti nel corso della sua carriera.
Tutti, però, si ricordano solo del suo rigore sbagliato (senza sapere, addirittura, che se avesse segnato non avremmo vinto il Mondiale, perché il Brasile avrebbe dovuto tirarne un altro dopo di lui)!
Ciò vuol dire che non dobbiamo concentrarci solo sui nostri fallimenti, grandi o piccoli che siano, ma dobbiamo guardare soprattutto alle cose belle che abbiamo fatto durante la nostra carriera professionale. Contiamo il numero delle gare che abbiamo vinto invece di concentrarci sulle poche che hanno portato ad un’esclusione. Ci stupiremo del risultato!
Siamo umani, sbagliamo. Facciamo pace con noi stessi e concentriamoci sul bello che ci circonda.
Le squadre di calcio, di basket, di football sanno che la vittoria si crea e si ripete solo con una mentalità vincente.
Secondo voi questo metodo si può applicare nella nostra #vitadagara?
Fatemelo sapere nei vostri commenti o scrivetemi a info@vitadagara.it